Il Natale è una delle festività più universalmente condivise. Nel tempo, tuttavia, ha subito diverse trasformazioni; l’obiettivo di questo articolo non è criticare o lodare queste nuove abitudini, ma offrirti un momento di pausa da tutta la frenesia del quotidiano per guidarti alla riscoperta dei significati tradizionali del Natale, perché tu possa condividerli con il tuo bambino e trasmettergli, tramite le storie del passato, alcuni valori che potrà portare con sé nel suo futuro.
La storia del Natale
Come tutti sapremo, la tradizione del Natale ricalca la storia di una famiglia formata da due giovani sposi, Giuseppe e Maria, vissuti molto tempo fa, al tempo degli antichi Romani: in attesa del loro primogenito, e costretti ad un viaggio verso le terre natie per registrarsi durante il censimento indetto dall’imperatore Augusto, cercando un posto dove dormire la notte furono costretti a ripararsi in una stalla, dove Maria diede alla luce il loro figlio Gesù. Gesù però non era un bambino qualsiasi, ma il figlio di Dio!
Ovviamente abbiamo dato una versione della storia molto semplice e ridotta, perché quello che importa non sono gli avvenimenti in sé ma i messaggi che vi sono nascosti: tanto è vero che, non so se lo sai, la storia che ti abbiamo appena raccontato non è accaduta né in questo periodo dell’anno (la data di ricorrenza è stata scelta nel giorno in cui cadeva il festeggiamento romano del Sol Invictus) né tanto meno nel famoso “anno 0”.
I valori del Natale
Il dono della vita
Potrà sembrare banale, ma facendo un passo indietro nella tradizione abbiamo riscoperto che l’avvenimento che il Natale vuole festeggiare è la nascita di “un” bambino. Non siamo qui a discutere sulla natura di questo bambino, che anche fosse un bambino “qualunque”, non sarebbe solo “un bambino”, ma il bambino speciale per quella parte di mondo che lo ha generato (la sua famiglia) e per coloro che le stanno accanto, ma il concetto che la tradizione natalizia vuole passare è che la vita è un dono.
Sì, possiamo essere d’accordo se ci dicessi che la tua vita non è perfetta, come non lo è la quella di nessuno, ma è un dono meraviglioso con il quale ci è stato dato il potere di modificare, anche il piccolo, la “fettina” del mondo intorno a noi: noi non ce lo ricordiamo (e forse troppo spesso ce lo scordiamo), ma per i nostri parenti, i nostri genitori, la nostra nascita è stata un evento straordinario, un dono prezioso nelle loro vite. Perché non dovremmo voler trasmettere la stessa importanza ai nostri figli?
La famiglia
Un altro forte messaggio che la ricorrenza del Natale vuole trasmettere è il valore della famiglia: a prescindere dal contesto, dal sesso dei genitori e dal modo in cui viene generato, un bambino ha bisogno di essere accolto in un ambiente caldo, di cura, accudimento e amore, come quello che i genitori della storia sono stati in grado di dare al piccolo Gesù nonostante le difficoltà e le circostanze esterne.
Scegliere di dedicare un momento dell’anno alla propria famiglia, di fermare le routine a favore anche solo di un’attività condivisa con la tua famiglia serve semplicemente come promemoria ed è un bel modo per onorare questa tradizione.
L’attesa
Non vogliamo filosofeggiare troppo su come vada la società odierna, ma anche qui è noto a tutti che, nella corsa alla produttività, non si sia più abituati e anzi si rifiuti il concetto stesso di attesa. La parola chiave è subito, e possibilmente tutto.
Controcorrente e nascosto tra i riti e le tradizioni del Natale si presenta il valore dell’attesa. Tutti sappiamo che il Natale verrà alla mezzanotte del 25 dicembre ma, nonostante questo, nessuno è in grado di anticiparlo, e allora si attende.
Ecco che il Natale torna ad insegnarci di nuovo, come fossimo dei bambini da educare, che è importante saper attendere. Ma attenzione! Non confondiamo la capacità di saper attendere con l’atteggiamento di chi aspetta che piova “la manna dal cielo”: l’Avvento (il periodo di quattro settimane che precede il Natale) serve da metafora di attesa attiva. Se un evento deve accadere indipendentemente da noi, il nostro compito è essere pronti ad accoglierlo quando accadrà, o rischiamo di perderlo nonostante la sua manifestazione.
Quanto credi sia importante trasmettere questo valore al tuo bambino? Quanta differenza credi possa fare nella sua vita un’educazione a questi princìpi?
Consigli pratici su come vivere la tradizione del Natale con il tuo bambino
Vuoi sapere come conciliare tutti queste “belle parole” con i fatti?
Siamo qui apposta per darti qualche consiglio pratico su come convertire la tradizione in esperienze e piccoli riti di insegnamento per il tuo/i tuoi bambini! Ripercorriamo ora i tre valori di cui abbiamo scritto sopra, per capire come si concretizzano nella tradizione.
I doni
Abbiamo scritto poco sopra del concetto di dono della vita ed è facile capire che è probabilmente da questo che derivi la tradizione di fare dei doni nel giorno di Natale.
Fare i doni di Natale è un atto di generosità: io sono vivo quindi io ho vita e se ho posso donare, gratuitamente, senza bisogno che mi torni nulla indietro.
È altrettanto intuitivo che donare un “pezzetto di vita” sarebbe alquanto difficile, per cui il dono materiale diventa simbolo di questo principio, perché nello scambio reciproco chi dona già riceve gratitudine, chi riceve si sente importante, ed è invogliato a donare.
Come spiegare ai bambini questo concetto difficile? Semplice! Non dobbiamo… spiegare.
Possiamo invece coinvolgerli nella scelta dei regali che decidiamo di fare a nostro marito/a nostra moglie, al nostro compagno/alla nostra compagna, ai nonni, zii, cugini e amici.
“Cosa regaliAMO alla nonna per farla felice?” Una domanda del genere proietta il bambino in una dimensione altruistica che ha il solo scopo di dedicarsi a rendere felice un’altra persona; ad ogni regalo viene dato valore, ad ogni persona della nostra vita viene riconosciuta la sua importanza.
Puoi decidere di coinvolgere il tuo bambino solo nella scelta oppure portarlo con te al momento dell’acquisto, o ancora farti aiutare nell’incartare il regalo e farlo consegnare personalmente al destinatario.
E se abbiamo raccontato al bambino che è Babbo Natale ad occuparsi dei doni? È comunque una sana tradizione, perché Babbo Natale incarna lo spirito del dono incondizionato, senza chiedere nulla in cambio se non di essere l
a nostra versione migliore.
Comunque possiamo aggirare il problema: “Babbo Natale non conosce la nonna come la conosciamo noi, scriviamo una lettera anche noi per lei, così potrà arrivarle esattamente il regalo che desidera e che merita!”
Il presepe
Quale miglior modo di celebrare la famiglia che costruire tutti insieme un bel presepe da tenere in casa durante le vacanze natalizie?
Tradizione vuole che il presepe venga allestito nel giorno dell’8 dicembre, festa dell’Immacolata; naturalmente non è un obbligo, a seconda delle esigenze familiari si può scegliere un giorno da dedicare a questa attività, che sancisce un po’ l’inizio dell’attesa vera e propria al giorno del Natale.
Ci sono davvero tanti tipi di presepi: c’è quello minimal, quello scenografico, quello in plastica, in terracotta o in polistirolo, quello fatto a mano e quello preconfezionato, quello artistico e quello classico, addirittura quello vivente (ma siamo proprio sicuri di voler tenere degli sconosciuti in casa per un mese?? Immagina la scena…).
C’è anche il presepe di carta, che si può realizzare in compagnia dei bambini per poi appenderlo nella loro cameretta. Se vuoi scoprire come, scarica gratuitamente il file a fine pagina!
Indipendentemente dal tipo di presepe che sceglierai di allestire, comunque, l’importante è il coinvolgimento di tutti, per vivere al meglio questo valore dell’amore familiare e, perché no, cogliere l’occasione per iniziare a raccontare la storia e i valori che abbiamo ripercorso insieme in questo articolo!
Il calendario dell’Avvento
Eccoci giunti all’ultimo consiglio per vivere con il tuo bambino un bel Natale secondo la tradizione.
Si è parlato di attesa, di Avvento: uno dei modi comunemente usato per trasmetterne l’importanza è il calendario dell’Avvento. Cos’è? È un calendario costruito apposta per essere usato, come “conto alla rovescia” nelle quattro settimane prima del giorno di Natale, in cui ogni giorno è rappresentato da una casellina: ogni giorno il bambino avrà cura, da solo o insieme a te, di dedicare un momento all’attesa del Natale perché potrà aprire la casellina corrispondente, magari chissà…trovando anche un piccolo dono (spesso dolciario) come rinforzo di questa attesa.
Nella foto puoi vedere un esempio di un calendario dell’Avvento.
Chi ci legge da un po’, però, sa che non amiamo troppo le cose preconfezionate, perché tolgono il gusto e l’occasione di passare del tempo con i bambini, passando insieme del tempo di qualità e realizzando lavori originali e personalizzati!
Come sempre, per i più intrepidi la creatività dà spazio ad una serie infinita di idee, ma abbiamo pensato di indirizzarti su questo sito, dove anche noi abbiamo preso ispirazione dalle proposte molto carine che abbiamo trovato!
“Mamma, papà! Tanto Natale è fra 2 ore, possiamo aprire i regali adesso?”. Beh, a questo punto scegli tu come finirà la storia!
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